In uno scenario
futuribile sull’orlo del baratro – metaforicamente e spaventosamente simile al
nostro mondo occidentale, sempre più schiavo dell’alienante e coatto dominio
della Tecnica –, Ilaria Folli, coraggiosa e giovane insegnante, si ritrova a
fine anno scolastico in un’aula disadorna con quattro suoi affezionati alunni,
per un ripasso in vista degli esami. Con i ragazzi – Emanuele, Giacomo, Chiara,
Carmen – inizia quasi involontariamente un confronto sui grandi temi della
vita. Ognuno si ritrova a raccontare una storia, a dare una testimonianza col
proprio racconto: la resistenza individuale innanzi al potere costituito,
l’amore, la fede nell’essere, la bellezza e lo struggimento dell’esistere,
paiono essere valori e percorsi ardui ma forse, in tempi così agitati, ancora
percorribili.
Elisabetta Cipriani
nasce a Prato il 19 ottobre 1975, ma vive da sempre nei dintorni di Pistoia.
Sposata con un fornaio rumeno francesista, è madre di Ilaria e insegnante
felice. Non ama i romanzi russi: li respira. Frequenta Dante, Eliot,
Kierkegaard, Solov’ev e la birra Guinness. Nel 2008 ha pubblicato il romanzo I
temerari.
Nessun commento:
Posta un commento