venerdì 31 ottobre 2014

Risposte nella polvere di Rosamond Lehmann (Einaudi)



Judith Earle conduce una vita ritirata nella sua casa di campagna, in una condizione di agiatezza che le permette di non pensare ad altro che a sé. Nessun dovere e nessuna preoccupazione interrompono i suoi vagabondaggi nel giardino, i suoi sogni a occhi aperti. A risvegliarla saltuariamente non c'è che l'arrivo, nella villa accanto, dei cugini Fyfe: quattro maschi e una femmina con cui, sin dall'infanzia, Judith intesse un rapporto discontinuo, a tratti ambiguo, sempre intenso. Di ciascuno Judith sogna, per ciascuno Judith soffre. Gli studi a Cambridge e l'amicizia appassionata di Jennifer, la ragazza piú popolare del college, la distoglieranno per un po' dai Fyfe; ma nulla le renderà piú semplice e lineare - anzi - il duro lavoro di diventare adulta. All'epoca in cui uscí Risposte nella polvere fece scandalo perché parlava «morbosamente» di sesso, e da allora è rimasto un punto di riferimento per generazioni di lettori. «Nessuno dei figli di quella casa era stato per lei. Eppure era stata lei che, da fuori, vi aveva fatto irruzione, appropriandosi dei cugini a uno a uno. In fondo, era stata piú forte lei di quanto non fossero stati loro tutti insieme. Si era finalmente liberata della propria debolezza, della vana ossessione di dipendere dagli altri. Non aveva piú nessuno all'infuori di sé stessa: meglio cosí».

Rosamond Lehmann (1901-1990) è nata in una famiglia di artisti e intellettuali (il padre fondò la rivista «Granta» e fu giornalista al «Daily News»). Lei stessa ha frequentato il circolo Bloomsbury essendo molto amica di Virginia e Leonard Woolf e di Lytton Strachey. Per nove anni, inoltre, seppur sposata ha avuto una relazione con il poeta Cecil Day-Lewis. Ha scritto sette romanzi. Oltre a Risposte nella polvere (1927, pubblicato da Einaudi Stile Libero nel 2014), ricordiamo Tempo d'amore (1936) e Quando sarà l'ora (1953).

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