Judith Earle conduce una vita
ritirata nella sua casa di campagna, in una condizione di agiatezza che le
permette di non pensare ad altro che a sé. Nessun dovere e nessuna
preoccupazione interrompono i suoi vagabondaggi nel giardino, i suoi sogni a
occhi aperti. A risvegliarla saltuariamente non c'è che l'arrivo, nella villa
accanto, dei cugini Fyfe: quattro maschi e una femmina con cui, sin
dall'infanzia, Judith intesse un rapporto discontinuo, a tratti ambiguo, sempre
intenso. Di ciascuno Judith sogna, per ciascuno Judith soffre. Gli studi a
Cambridge e l'amicizia appassionata di Jennifer, la ragazza piú popolare del
college, la distoglieranno per un po' dai Fyfe; ma nulla le renderà piú
semplice e lineare - anzi - il duro lavoro di diventare adulta. All'epoca in
cui uscí Risposte nella polvere fece scandalo perché parlava «morbosamente» di
sesso, e da allora è rimasto un punto di riferimento per generazioni di
lettori. «Nessuno dei figli di quella casa era stato per lei. Eppure era stata
lei che, da fuori, vi aveva fatto irruzione, appropriandosi dei cugini a uno a
uno. In fondo, era stata piú forte lei di quanto non fossero stati loro tutti
insieme. Si era finalmente liberata della propria debolezza, della vana
ossessione di dipendere dagli altri. Non aveva piú nessuno all'infuori di sé
stessa: meglio cosí».
Rosamond Lehmann (1901-1990) è
nata in una famiglia di artisti e intellettuali (il padre fondò la rivista
«Granta» e fu giornalista al «Daily News»). Lei stessa ha frequentato il
circolo Bloomsbury essendo molto amica di Virginia e Leonard Woolf e di Lytton
Strachey. Per nove anni, inoltre, seppur sposata ha avuto una relazione con il
poeta Cecil Day-Lewis. Ha scritto sette romanzi. Oltre a Risposte nella polvere
(1927, pubblicato da Einaudi Stile Libero nel 2014), ricordiamo Tempo d'amore
(1936) e Quando sarà l'ora (1953).
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